TEATRO KISMET OPERA   STAGIONE 2011/2012

Da venerdì 7 a domenica 9 ottobre  Qualibò  Festival Visioni di (p)arte    sabato 22 e domenica 23 ottobre h 21.00  Ricci e Forte  Macadamia Nut Brittle  regia Stefano Ricci   con Anna Gualdo, Giuseppe Sartori, Andrea Pizzalis, Fabio Gomiero    Una lunga ed estenuante veglia notturna nel ventre molle di una quotidianità fatta di  perdite, fallimenti e rinunce, nella quale accendere imprevedibili lampi di sazietà. È il  gioco  dell’identità  perennemente  in  divenire,  che  fa  caparbiamente  aggrappare  tre  adolescenti  senza  età  al  paracadute  di  un’infanzia  che  precipita  verso  la  necessità  della  crescita,  verso  gli  schemi  imposti  dall’ordine  sociale,  il  cuore  pulsante  di  Macadamia Nut Brittle.  Dall’incontro tra l’immaginario di Dennis Cooper, uno degli scrittori più affascinanti e  controversi  del  panorama  letterario  statunitense  contemporaneo,  e  ricci/forte,  al  secolo  Stefano  Ricci  e  Gianni  Forte,  definiti  i  due  enfant  prodige  della  nuova  scena  drammaturgica italiana e invitati a presentare le loro performance e i loro allestimenti  su  prestigiosi  palcoscenici  internazionali  (Francia,  Inghilterra,  Germania,  Slovenia,  Croatia, Romania), nasce uno spettacolo che è giù diventato un cult, dopo il successo  di  critica  e  di  pubblico  della  presentazione  nel  2009  del  primo  studio  al  Festival  Garofano Verde di Roma.    sabato 29 e domenica 30 ottobre h 21.00  Teatro Kismet OperA/Princigalli Produzioni  In search of Simurgh  con Teresa Ludovico e i Radiodervish    In  search  of  Simurgh  è  una  suite  orientale  in  cui  le  canzoni  e  le  musiche  dei  Radiodervish si intrecciano alle parole di Teresa Ludovico.  Lo  spettacolo  ispirato  ad  un  classico  della  letteratura  Sufi,  Il  Verbo  degli  uccelli  (Mantiq  at-Tayr),  scritto  nel  XII  secolo  dal  mistico  persiano  Farid  ad  din  Attar, una  ricca  e  raffinata  esposizione  di  delicata  poesia  e  di  profonda  sapienza  mistica  e  filosofica paragonabile solo, nella cultura occidentale, alla Divina Commedia di Dante.      domenica 6 novembre h 17.00 e h 21.00  Sud Costa Occidentale  Gli alti e bassi di Biancaneve  di Emma Dante con Italia Carroccio, Davide Celona, Daniela Macaluso    C’è l’alto che si fa basso e il basso che si fa alto nel mondo di Biancaneve. Al contrario  di  Alice  nel  paese  delle  meraviglie  che  cresce  e  rimpicciolisce  continuamente,

Biancaneve vede alzarsi ed abbassarsi il mondo intorno a lei circondato da creature  buone  e  cattive  che  l’aiutano  a  diventare  grande.  Biancaneve  fa  esperienza,  nello  stesso tempo, della vigilia e dell’indomani, del più e del meno, del troppo e del non  abbastanza,  della  causa  e  dell’effetto.  Viene  punita  dalla  matrigna  prima  di  essere  colpevole,  ancora  bambina  inconsapevole  viene  accusata  di    vanità  e  fuggendo  nel  bosco scopre nella statura dei nani e nelle sproporzioni delle cose i veri valori della  vita. I nani le insegnano ad abbassare lo sguardo e ad essere umile mentre la regina  madre  le  insinua  nell’anima  il  pericolo  di  uno  sguardo  diritto  verso  l’esaltazione  del  proprio io.  C’è uno specchio che riflette tutto, sogni e paure, azioni malvagie e fughe  verso la libertà.                                             venerdì 11 novembre h 20.30 Sala Prove IPM “N.Fornelli                                                                                        Cante e Schiante                                Performance in lettura tratta da “A Sciaveca” di Mimmo Borrelli                                     con Mimmo Borrelli musiche in scena Antonio della Ragione                                                                                                                               ’A Sciaveca” è ampiamente ispirato a una miriade di storie, fatti di cronaca e    personaggi non puramente casuali e ad un mondo, quello di Torregaveta e dei Campi     Flegrei, in cui da sempre ambiento tutte le mie storie. Un luogo della memoria vivo e    che si disperde giorno dopo giorno, al quale, come un granchio avvinghiato al proprio             scoglio, mi aggrappo bavoso di continuo, cercando di non farlo trascinare dalla          corrente della morte, confondendone tra le chele della penna spesso invenzioni e       verità, suggestioni e orrori, infanzia ed epifania, in una continua rivelazione incerta                                          sull’orlo dell’esistenza di un sud sempre più alla deriva.      sabato 12 e domenica 13 novembre h 21.00  Marina Commedia società teatrale  Malacrescita  di e con Mimmo Borrelli    La storia è quella di tale Maria Sibilla Ascione: ignara e innocente bambina, nel nome  già  destinata  ad  una  condizione  di  metà  Vergine  innocente,  metà  Maga,  strega  furente; poiché segnata nelle mani, dove in particolare nel palmo di quella sinistra, la  mano del cuore, le linee di forza della vita, della morte e della prosperità, si uniscono  a formare una M che la legittima (secondo le credenze pagano-contadine) ad avere un  rapporto taumaturgico spirituale con i Morti e dunque praticare riti di guarigione da  malocchio, fatture ecc…  Costei  è  figlia  di  un  noto  camorrista  del  casertano,  le  cui  origini  materne  (i  nonni  contadini  e  fattucchiari,  maghi)  la  riportano  a  Cuma,  nei  pressi  di  Torregaveta…  lì  dove  secondo  la  leggenda  e  le  testimonianze  di  Virgilio,  risiedeva  la  dimora  della  famosa veggente.    sabato 19 e domenica 20 novembre h 21.00  Fibre Parallele  Duramadre  di Riccardo Spagnulo  con    Mino  Decataldo,  Licia  Lanera,  Marialuisa  Longo,  Simone  Scibilia,  Riccardo  Spagnolo voce narrante Rossana Marangelli regia, spazio, scene Licia Lanera    C’era una madre, la grande madre. Una grande madre con il ventre stanco e duro.  Una madre che covava tre uova. Una madre che aspettava tre figli.

Una madre che era rimasta sola. Una madre che era arbitro, sarta e carceriera.  Una madre potente e inferma insieme. Duramadre è una favola che fa paura, è aridità  e gelo è una favola che sembra raccontare di un futuro senza futuro.  Del  locale  che  si  mischia  all’assoluto,  della  storia  di  un  uomo  che  parla  di  tutti  gli  uomini, dell’archetipo che è mio quanto tuo, del dolore, che è mio quanto tuo, della  solitudine che è mia quanto tua, della distruzione che è in Italia, in Giappone, a casa  mia, in Africa, sulle barche dei profughi, nei soldi che non ci sono nelle mie tasche, nei  crolli  della  borsa,  nei  crolli  delle  torri,  nei  terremoti,  nei  disastri,  nelle  periferie,  nei  tumori, nelle metropoli, nelle piccole catastrofi che accompagnano le grandi catastrofi.      sabato 3 e domenica 4 dicembre h 21.00     Cantieri teatrali Koreja  Iancu  di Francesco Niccolini e Fabrizio Saccomanno con Fabrizio Saccomanno regia Salvatore  Tramacere    Questo è il racconto di una giornata.  Una domenica dell’agosto del 1976 in cui la grande Storia, quella con la S maiuscola,  invade  la  vita  e  le  strade  di  un  paese  del  Salento.  Un  famoso  bandito,  fuggito  dal  carcere  di  Lecce  due  giorni  prima,  è  stato  riconosciuto  mentre  si  nasconde  nelle  campagne del paese. Inizia così una tragicomica caccia all’uomo che coinvolge un po’  tutti,  bambini  compresi.  Ma  questo  non  è  solo  il  racconto  di  una  giornata.  E’  il  racconto di un’infanzia e degli inganni e le illusioni che la circondano. Ed è soprattutto  il racconto di un’epoca.  Attraverso gli occhi di un bambino di otto anni viene ricostruito il mosaico del ricordo:  uno strano e deformato affresco di quegli anni nel profondo Sud.    sabato 10 e domenica 11 dicembre h 21.00  Babilonia teatri  The End  di Valeria Raimondi e Enrico Castellani con Valeria Raimondi  e con Enrico Castellani, Ettore Castellani, Ilaria Dalle Donne e Luca Scotton    Oggi la morte non esiste. Non se ne parla. Non la si affronta, né la si nomina. È un  tabù.   La morte viene occultata, nascosta. La consideriamo come qualcosa che non fa parte  della vita.   La religione cattolica ha le sue responsabilità, ma il nostro modello e stile di vita sposa  perfettamente la volontà di rimuovere la questione.  Nel momento in cui ci troviamo a  diretto contatto con la morte tornano a galla in modo dirompente le nostre paure. Il  buon senso o senso comune non servono più a nulla. Non basta sapere che la vita ha  un  ciclo,  che  i  propri  genitori  invecchiano,  che  ammalarsi  è  possibile.  Non  basta  neanche  la  visione  consolatoria  che  la  religione  ci  offre.  La  morte  rimane  tale.  Uno  spettro scuro di cui abbiamo infinitamente paura. In modo estremamente tragico. In  modo estremamente comico.    sabato 17 e domenica 18 dicembre h 21.00  Teatro Minimo  Sequestro all’italiana  di Michele Santeramo regia Michele Sinisi con Vittorio Continelli e Michele Sinisi

Sequestro all’Italiana è la storia di un fallimento: volevamo lavorare sul “candore” e  siamo arrivati a mettere in scena il suo opposto.  Pur   partendo   da   un   fatto   realmente   accaduto,   non   tentiamo   una   descrizione  dell’attualità, che è troppo veloce perché uno spettacolo teatrale possa starle dietro. Il  tentativo è di mettere in scena i tipi umani da cui scaturisce questa attualità, sempre  diversa nei suoi esiti, ma determinata da vizi antichi.    sabato 7 e domenica 8 gennaio h 21.00  La Bottega degli Apocrifi  Else – andante cantabile con brio  liberamente  ispirato  a  “La  signorina  Else”  di  Arthur  Schnitzler  ideazione  Cosimo  Severo, Stefania Marrone regia Cosimo Severo con Livia Gionfrida    Una giovane donna con una musica in testa.  Si chiama Else. Una lettera della madre in mano. Ogni parola incatenata su quel foglio  risuona  cento  e  cento  volte,  in  cento  e  cento  lingue,  e  i  suoni  diventano  sensi.  Un  problema di famiglia, economico. Un piccolo problema di 30.000 fiorini con la piccola  richiesta che sia lei, Else, a chiederli ad un amico di famiglia che non dirà di no. Non  dice di no, infatti, non esita, ma anche lui ha una piccola richiesta: vederla nuda per  quindici minuti.  Tutto il testo di Schnitzler è la reazione di Else a quella richiesta, vissuta prima come  premonizione  di  catastrofe  familiare,  quando  la  lettera  non  è  ancora  arrivata, e poi  come sfida.    domenica 15 gennaio h 21.00  Teatro Quirino/Teatro Stabile di Calabria  Cerimonia  regia e drammaturgia Lorenzo Gleijeses con Lorenzo Gleijeses  e Manolo Muoio  e con la partecipazione di Anna Redi    Cerimonia  è  uno  studio,  un  work-in-progress,  la  scintilla  che  ha  messo  in  moto  il  lavoro  è  stata  Cerimonia  per  un  negro  assassinato,  testo  dello  scrittore  spagnolo  contemporaneo Fernando Arrabal.   Di esso non è rimasta, alla fine, una sola riga, ma soltanto l’idea centrale: tre persone  rinchiuse in una casa, in fuga dalla realtà esterna,  giocano a fare teatro, provano ad  essere attori.   La loro ricerca li spinge verso un mondo popolato da immagini evanescenti, un loro  mondo  immaginifico,  un  universo  autarchico:  un  rifugio,  una  giostra,  una  girandola  impazzita di scritti, icone, autori, immagini, personaggi…  Una ricerca d’identità attraverso il teatro, che diventa perdita d’identità.  Una forma di autismo li intrappola in una quarta parete che li separa inesorabilmente  dal fuori, in un’eterna stanza dei giochi.      sabato 28 e domenica 29 gennaio h 21.00  Teatro Pubblico Pugliese/Teatro Kismet OperA  DAB_Danza a Bari/Cantiere Puglia    Tra gli ospiti Mauro De Candia/ Pneuma Dance Theatre, Anna Maria De Filippi/Elektra  Ballet, Mimmo Iannone e Orazio Caiti/Altra Danza, Antonio Carallo

sabato 4 e domenica 5 febbraio h 21.00  Teatro Kismet OperA  Cara Medea e Piccola Antigone  atti  unici  di  Antonio  Tarantino  con  Teresa  Ludovico  e  Vito  Carbonara  regia  Teresa  Ludovico    Antonio Tarantino , con “Cara Medea” e” Piccola Antigone” , riporta i miti  nella nostra  storia  recente  ,  nei  sobborghi          di  città  degradate  o    distrutte  dalla  guerra  .      Il  risultato  è  un  viaggio  in  quella  modernità  che  ci  abita,  ci  lacera  e  ci  pone  tante  domande,  una  per  tutte:  l’altro.  Le  protagoniste  di  queste  storie  vomitano  parole  feroci e banali per sfuggire , spesso, al dolore di un vivere quotidiano  che le stringe in  una morsa inesorabile e le paralizza  .  In “Cara Medea”, la protagonista è un’ex deportata ,rinchiusa in un lager dopo aver  ucciso  i  figli,  che  percorre  un’Europa  post  bellica  per  raggiungere  il  suo  Giasone  a  Pola.         “Piccola Antigone” è la storia di una prostituta che incontra  un cliente che si svelerà  essere poi Edipo, suo padre.                                                                   giovedì 9 e venerdì 10 febbraio h 20.30                                                                                 Sala Prove IPM “N.Fornelli                                                                                                Lupus Agnus                                                                                                  primo studio                                                                                                                                                           con i giovani dell’Istituto ideazione e regia Lello Tedeschi                                                                                                                       Lupus et agnus è il tema del percorso laboratoriale con i giovani dell’Istituto. Ma non        la fiaba, piuttosto le immagini. Le icone. Lupus il carnefice e agnus la vittima. Anzi,                                        togliamo la congiunzione. Lupus agnus. Carnefice vittima.     sabato 11 e domenica 12 febbraio h 21.00  Teatro Pubblico Pugliese/Teatro Kismet OperA   DAB_Danza a Bari/Nuove generazioni    Un   interessante   gruppo   artisti   innovatori   della   scena   contemporanea   nazionale  insieme alle giovanissime leve coreografiche italiane, come:  Michele Di Stefano/MK; Fattoria Vittadini – Progetto “RIC.CI. – Reconstruction Italian  Contemporary  Choreography/Anni ’80-‘90”  Il meglio della “Vetrina della Giovane Danza d’Autore” del Network ANTICORPI XL      sabato 18 e domenica 19 febbraio h 21.00  Teatro Kismet OperA  Il malato immaginario ovvero le Molière imaginaire  riscrittura e regia di Teresa Ludovico  con Augusto Masiello, Marco Manchisi, Cristina  Mileti,  Ilaria  Cangialosi,  Michele  Cipriani,  Andrea  Fazzari  e  Daniele  Lasorsa  musiche  Nino Rota    Tra  fedeltà  al  testo  originale,  invenzioni  registiche,  ironia  e  sarcasmo,  lo  spettacolo  sposta l’ambientazione dalla Francia del ‘600 a una casa del Sud Italia, in un bianco e  nero da pellicola neorealista, disegnando un Argante (il protagonista, qui interpretato  da Augusto Masiello) che “ha molto in comune con lo stesso Molière” spiega la regista.  “Molière  e  Argante  hanno  un  punto  in  comune:  l’immaginazione.  Entrambi  possono

vivere solo a condizione di immaginare. Argante ha bisogno di immaginare la malattia  per sfuggire alla vita, sollevandosi da una quotidianità che pullula intorno. E’ vittima e  carnefice di sé, del suo male di vivere, dei medici e così sacrifica il bene di sua figlia al  suo  interesse.  Non  è  un  brav’uomo.  Si  occupa  di  sé,  esclusivamente  della  sua  malattia,  lo  fa  per  non  vivere  e  in  questa  sua  distorsione  si  presenta  come  personaggio molto attuale” specifica la Ludovico    sabato 25 e domenica 26 febbraio  Compagnia Sud Costa Occidentale  Trilogia degli occhiali   (Acquasanta / Il Castello della Zisa / Ballerini)  In collaborazione con l’a            ociazione “Un desiderio in comune”  testo  e  regia  di  Emma  Dante  con  Carmine  Maringola,  Claudia  Benassi,  Stéphanie  Taillandier, Onofrio Zummo, Manuela Lo Sicco, Sabino Civilleri    La trilogia è composta di tre spettacoli autonomi ma indissolubilmente legati da temi  di marginalità: povertà, vecchiaia e malattia. Tutti i personaggi della trilogia inforcano  gli occhiali. Sono mezzi cecati. Malinconici e alienati.  Acquasanta : Un uomo si ancora sul palcoscenico, a prua di una nave immaginaria.  Sta. Esperto nel manovrare gli ingranaggi che muovono la simulazione della nave, ‘o  Spicchiato si salva dalla finta burrasca che mette in scena per rievocare i ricordi della  sua vita di mozzo. È imbarcato dall’età di 15 anni e da allora non scende dalla nave.  Non crede alla terraferma, per lui è ‘n’illusione. Sopra la sua testa pende il tempo del  ricordo: una trentina di  contaminati ticchettìano inesorabili. Poi suonano e tutto tace.  Il  castello  della  Zisa:  Nicola  ha  gli  occhi  aperti  ma  non  vede.  Vive  in  un  istituto  assistito da due donne. La giovane e quella più  anziana,  tra  una  preghiera  e  l’altra  lo  puliscono,  lo  sfamano,  lo  rimproverano  e  lo  stimolano  con  alcuni  giocattoli,  lanciandogli  palle,  palline  e  hula  hoop.  In  uno  stato  catatonico, Nicola sta seduto su una piccola sedia, da quando, bambino, fu strappato  alla zia nel quartiere popolare della Zisa dove viveva davanti a un  favoloso castello… in quel castello è rinchiusa la sua infanzia, la sua spensieratezza…  dalla mattina alla sera davanti alla finestra se ne stava a contare i diavoli appollaiati  sul tetto e a difendere il castello che di notte  diventava d’argento cu tutti ‘i stedduzzi che ci facevano da coroncina. Ma un giorno,  Nicola,  guardiano  del  castello  con  la  maschera  di  drago  e  i  guanti  di  artigli,  viene  spodestato. Allora s’incanta, per sempre.  Ballerini: in una stanza, una vecchia donna è china su un baule aperto. Si alza con in  mano  una  spina  elettrica  e  una  presa;  non  appena  le  collega  sopra  la  sua  testa  si  accende il firmamento. Da un altro baule appare un uomo vecchio che la guarda e le  sorride amoroso. Lui si avvicina a lei. Lei l’aiuta a indossare la giacca di un abito da  cerimonia che prende dal baule. Ballano. Lui con la testa poggiata sulla spalla di lei.  Lei  aggrappata  alla  giacca  di  lui.  Si  baciano.  Lui  la  tocca.  Lei  si  fa  toccare.  Lui  le  strofina  la  coscia  con  una  gamba.  Lei  gli  tiene  la  gamba  per  non  fargli  perdere  l’equilibrio. Lui si sbottona la giacca e poi la patta dei pantaloni. La stringe a sé. Ha un  orgasmo.    venerdì 2 e sabato 3 marzo h 21.00 Piccinni al Kismet  domenica 4 marzo h 21.00 stagione Kismet  Teatro del Carretto  Amleto   Adattamento e regia Maria Grazia Cipriano con Alex Sassatelli, Elsa Bossi,

Giacomo  Vezzani,Nicolò  Belliti,    Giacomo  Pecchia,Carlo  Gambaro,  Andrea  Jonathan  Bertolai    “Proveremo a leggere il testo nella prospettiva del protagonista, con le altre figure,  fantasmatiche  o  reali,  filtrate  dalla  sua  sensibilità  o  dalla  sua  immaginazione:  proiettando   il   dramma   come   in   un   sogno…   in   una   riscrittura   che   attraverso  spostamenti,  cesure  e  montaggi  caratterizzi  una  struttura  che  pur  dal  taglio  quasi  cinematografico,  metta  in  evidenza  o  infranga  ogni  convenzione  teatrale,  sempre  sovrapponendo moto tragico a moto comico e che lasci l’interpretazione psicanalitica  come quella politica visibili in trasparenza, per mettere in luce il dramma dell’uomo  oppresso da pensieri sul senso dell’esistenza: solo con i fantasmi, il dubbio, l’essere o  non essere…”    giovedì 8 e venerdì 9 marzo h 21.00  Diaghilev teatro  Lenòr  Un concerto teatrale di Enza Piccolo  con Nunzia Antonino e le Faraualla regia Carlo Bruni    Introdotti da un racconto di Enza Piccolo e guidati dalle voci di tanti illustri ammiratori  (da Enzo Striano a Dacia Maraini, da Susan Sontag a Maria Antonietta Macciocchi),  abbiamo incontrato Eleonora de Fonseca Pimentel.  Portoghese  d’origine,  napoletana  d’adozione,  Eleonora  fu  poetessa,  scrittrice  e  una  delle prime donne giornaliste in Europa. Protagonista nei moti partenopei del 1799 e  di    quell’effimera      repubblica       meridionale,       condusse       un’esistenza       esemplare,  appassionata  e  faticosa,  che  ci  parla  ancora  oggi,  con  grande  forza,  di  libertà  e  giustizia, di amore e dignità.    Eleonora combatté sino al patibolo la volgarità e l’inganno, l’ignoranza e la barbarie.  Abbiamo  scelto  la  forma  del  concerto  teatrale  per  rievocarne  la  storia  in  modo  più  diretto e chiaro.    sabato 10 e domenica 11 marzo h 21.00  DAB_Danza a Bari/Nuove generazioni    Un   interessante   gruppo   artisti   innovatori   della   scena   contemporanea   nazionale  insieme alle giovanissime leve coreografiche italiane, come:  Michele Di Stefano/MK  Fattoria   Vittadini   –   Progetto   “RIC.CI.   –   Reconstruction   Italian   Contemporary   Choreography/Anni ’80-‘90”  Il meglio della “Vetrina della Giovane Danza d’Autore” del Network ANTICORPI XL    venerdì 16, sabato marzo 17 Piccinni al Kismet  domenica 18 marzo h 21.00 Stagione Kismet  Teatro Kismet OperA  Il paradosso del poliziotto e Tex Willer  di Gianrico Carofiglio regia Teresa Ludovico  con Augusto Masiello, Michele Cipriani e  Giulio De Leo      Il dittico nasce dall’incontro fra la scrittura del magistrato autore Gianrico Carofiglio e  la regia delicata e poetica di Teresa Ludovico. Due forme diverse d’arte si approcciano  insieme alla scena per dar vita ad uno spettacolo che racchiude in sé due momenti: il  primo  intitolato  “Il  paradosso  del  poliziotto”  e  il  secondo  “Tex  Willer”,  un’intervista

“impossibile”  –  come  l’ha  denominata  lo  stesso  autore  –  al  mitico  personaggio  dei  fumetti generato dalla matita di Bonelli e Galleppini.    da martedì 20 marzo a domenica 25 marzo h 21.00  DAB_ Danza a Bari/Oltreconfine    L’ormai abituale incursione tra le produzioni più interessanti ed innovative della scena  contemporanea europea esplorerà nuovi percorsi: a breve il programma completo.    sabato 31 marzo e domenica 1° aprile h 21.00  Teatro Kismet OperA/IPM “N.Fornelli”  Di questo sogno che chiamiamo vita  di Lello Tedeschi con Ignazio Di Mastropasqua    In  scena  un  attore  solo,  ex  ospite  dell’IPM  “N.Fornelli”,  per  un  personaggio  che  si  ritrova all’improvviso a ripensare la propria vita. E tra realtà e finzione, che si fondono  fino   a   rendersi   indistinguibili,   prova   ironicamente   a   rintracciarne   brandelli   per  coglierne un senso al di là delle apparenze. Per accorgersi che è molto di più di quel  che sembra. Che le sconfitte bruciano, ma arrendersi proprio no. Che il futuro attende  ma non ammette rimpianti né facili consolazioni. Solo bisogna volerlo, desiderarlo con  tutte le proprie forze. Come un sogno.    giovedì 5 aprile h 21.00  Università degli Studi di Bari/Alliance francaise/Teatro Kismet OperA  Progetto Face à Face_ Tradurre per la scena    venerdì 13 e sabato 14 aprile h 21.00 Piccinni al Kismet  domenica 15 aprile h 21.00 stagione Kismet  Teatro delle Albe  Rumore di acque  di Marco Martinelli   ideazione Marco Martinelli, Ermanna Montanari regia Marco Martinelli  in scena Alessandro Renda    Il primo racconto di traversata che ho ascoltato a Mazara, nella sede della San Vito  Onlus, è stato quello di una minuta, coraggiosa donna tunisina: timida, col suo italiano  spezzettato tra i denti, faceva fatica ad alzare gli occhi.  Ho cambiato il suo nome in Jasmine, ho trasfigurato la sua storia mantenendone gli  aspetti  essenziali.  E’  la  prima  che  ho  ascoltato  ed  è  anche  l’unica  storia,  tra  quelle  evocate dal generale, che riguarda non un annegato o uno scomparso, una morte, ma  una vita che si salva. Si salva davvero? Nelle grinfie del vecchio italiano che, dice lui,  “è sempre piaciuto”? Alla fine quando le ho chiesto se l’avrebbe rifatto quel viaggio, mi  ha risposto decisa di no.  Che se ne sarebbe rimasta a Tunisi.    sabato 21 e domenica 22 aprile h 21.00  Areté Ensemble  Una scimmia all’Accademia     di Franz Kafka  diretto da Jean Paul Denizon con Saba Salvemini    Buffa  questa  scimmia  che  invitata  all’Accademia  racconta  come  negli  ultimi  cinque  anni sia diventato un perfetto cittadino europeo.

Buffa? Dopo essersi divertito della storia di un altro, neanche umano, aver riso della  futilità,  assurdità,  della  vanità stupida di una scimmia, comprendiamo all’improvviso  che si tratta di un nostro fratello… di noi stessi.    sabato 28 e domenica 29 aprile h 21.00  Vico Quarto Mazzini  DISS(è)NTEN  di  Gabriele  Paolocà diretto  e  interpretato  da  Michele  Altamura,  Riccardo  Lanzarone,  Gabriele Paolocà    Tre cessi. Tre loculi accessoriati. Un luogo oscuro, un “non luogo” che potrebbe essere  dovunque:  da un autogrill ai sotterranei di Montecitorio. Un luogo ideale per parole  che non possono avere spazio altrove, perchè troppo esplicite, fatalmente vere. Due  uomini  fuoriescono  dal  buio  e,  ciascuno  nella  sua  cella,  comiciano  le  regolari  procedure che regolano quel particolare habitat: guanti di lattice e perlustrazione del  cesso.   Il  riconoscimento  è  volutamente  negato  agli  occhi  perché  vietato.  Parole  e  respiri  unico mezzo di comunicazione.   Ma questa volta i due non sono soli. I loro dialoghi questa volta non si fermano dentro  a quelle mura, i loro volti non restano celati dietro a quelle porte. Parole e immagini si  ribellano a quella segretezza imposta e decidono di rivelarsi: quelle porte diventano  trasparenti e quelle mura non soffocano più il suono.    sabato 28 e domenica 29 aprile h 22.30  Reggimento Carri  Le braci. Primo movimento  da un’ idea di Roberto Corradino con Roberto Corradino,  Filippo Paolasini    Se quel poco che ancora ci resiste è già sotto gli occhi di tutti, se il cuore di tenebra è  prima che nelle cose nei nostri occhi e nelle nostre menti, se le porte cominciano a  cedere  e  i  cardini  stanno  evidentemente  saltando  cosa  ci  impedisce  di  strappare  le  porte  e  guardare  oltre?  Cosa  sarà  allora  di  quello  che  stiamo  costruendo?  Se  tra  Logica e Pietà non c’è più nessun rapporto, cosa siamo pronti a vedere e raccontarci?  Due  uomini,  in  uno  strano  gioco  a  interrogarsi,    provano  a  mettere  insieme,  in  un  sistema di inganni, i pezzi di un gioco che non siamo abituati a sostenere sull’amore,  sulle relazioni umane e sul senso delle stesse e la morte – il teatro ci aiuta e sostiene  questo viaggio.    da venerdì 4 a venerdì 11 maggio h 21.00  DAB_Danza a Bari/Focus Raffaella Giordano    Laboratori e spettacoli con uno dei più importanti artisti della scena contemporanea                                                                                                                                                                          giovedì 10 e venerdì 11 maggio, ore 20.30                                                                              Sala Prove IPM “N.Fornelli”                                                                                              Lupus Agnus                                                                                                  esito finale                                                                                                                                                        con i giovani dell’Istituto ideazione e regia Lello Tedeschi

TEATRO KISMET OPERA STAGIONE 2011/2012 BARI