A poco più di 20 Km. dal Bed And Breakfast Mari & Monti, in direzione Taranto ecco Martina Franca, il centro geografico e culturale della famosissima Valle d'Itria (che essendo incastonata tra le province di Bari, Taranto e Brindisi comprende anche Locorotondo, Cisternino, Ceglie Messapica).
Le origini di Martina Franca risalgono al X secolo, quando sul Monte di San Martino sorse un piccolo villaggio di profughi tarantini, fuggiti dalle continue devastazioni dei Saraceni, e ai quali si aggiunse successivamente una comunità di pastori. Intorno al 1300 fu eletta comune su ordine del Principe di Taranto Filippo I d'Angiò.
Sembra che egli avesse concesso anche dei diritti e delle franchigie a chi fosse venuto ad insediarsi a Martina, e per questo fu denominata "Franca".
Il nome della città è dedicato al Santo patrono San Martino*, festeggiato l'11 novembre. La tradizione vuole che il Santo sia più volte corso in aiuto dei cittadini, proteggendoli in varie occasioni dalle invasioni barbariche e dall'assalto del nemico.
Martina Franca è divisa in tre zone ben definite. La prima è il classico centro storico, la seconda è l'espansione cittadina oltre le mura (nel 1900) che amplia l'urbanistica storica della città, e la terza è la zona nuova con palazzine alte oltre 3 piani di tipo condominiale.
Cosa vedere a Martina Franca
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Il centro storico, Arte barocca allo stato puro. Caratterizzato da viuzze, stradine e dalle case edificate in senso verticale. L'abitazione tipo é formata dal pian terreno dove si colocavano botteghe artigianali, o cantinette, spesso fornite di scale che scendono di uno o più metri sotto il livello della strada. Al primo piano, invece, si trova la zona giorno, con cucina e sala da pranzo; anticamente non era previsto un vano dedicato al bagno, le cui funzioni erano assolte da un semplice "vaso" (in martinese ù candr), posto in un angolo della casa. Di solito era presente anche un camino, che assolveva a una duplice funzione: serviva a cucinare le pietanze e fungeva da stufa, sia per il primo piano sia, grazie alla canna fumaria, anche per i piani superiori |
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Palazzo Stabile, Storica sede del partito fascista |
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Palazzo Ducale, mix di arte salentina e artigiani locali |
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Palazzo Martucci, opposto al Palazzo Ducale, in Piazza Roma |
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Palazzo Guerra, Particolare e suggestiva la sua facciata rossa |
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Palazzo Maggi, In Via cavour, costruito nel XVIII secolo |
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Palazzo Marino Motolese, Di stile cinquecentesco con doppia balconata in pietra, impreziosita da modiglioni, fregi ornamentali e mascheroni. |
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Palazzo Ruggeri, Situato accanto alla maestosa Basilica di San Martino, dal caratteristico colore rosso |
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Glie eventi Civili e Religiosi di Martina Franca |
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Festival della Valle d'Itria, nato nel 1975 per cinque volte è stato riconosciuto l'ambito Premio Abbiati dell'Associazione nazionale dei critici musicali italiani. Maggiori informazioni sul sito istituzionale |
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Festa di San Martino, In onore del S. patrono * |
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Fiera di San Martino, In onore del S. patrono * |
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Fiera della Candelora, Festa del vino novello |
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Festival Internazionale del Cabaret |
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* Esiste una credenza popolare sulla festa estiva del santo patrono. In questa occasione le statue dei santi Martino e Comasia, interamente in argento, opera di un artista napoletano, sono portate in processione la prima domenica di luglio. Si dice che la statua di san Martino non debba mai precedere la statua di santa Comasia, altrimenti si appesantisce progressivamente. La leggenda narra infatti che, una volta, la statua di Santa Comasia non era in grado di uscire dalla basilica per un problema alla barella che la doveva trasportare, decisero allora di far uscire per prima la statua del patrono, San Martino, ma, superata la soglia della basilica, si sia così appesantita che i portantini hanno dovuto posarla a terra sulla mezzaluna esterna della gradinata, senza riuscire più a sollevarla. Essi decisero allora di far passare la statua della Santa. Fatto ciò la statua del santo patrono si "alleggerì" magicamente, consentendo il proseguimento della processione. È da allora che la statua di santa Comasia precede sempre la statua di San Martino.
Tradizione vuole che i cittadini del XVI e XVII secolo pulissero la parte di strada pubblica adiacente alle proprie abitazioni, al fine di essere esentati dalla tasse. Questa tradizione permane tuttora. |
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